piano per progetti
il piano per progetti del puc di cagliari del 1996
Nel 1996 trovare per Cagliari una “forma del Piano” conforme al quadro normativo regionale, ma contemporaneamente idonea a rappresentare i fenomeni insediativi contemporanei, significava attribuire al Piano urbanistico l’orizzonte delle qualità morfologiche, ovvero porre al centro del PUC la riflessione sulla forma dello spazio urbano. Si trattava di un obiettivo ambizioso e teoricamente complesso: conciliare la forma del Piano con la forma della città, ponendo alla base del progetto urbano un programma di trasformazione che tenesse conto delle condizioni ambientali, della storia dei luoghi e della necessità di armonizzare interessi diversi. Secondo questo approccio, la suscettività alla trasformazione è derivata dalle analisi ambientali, mentre le opportunità edificatorie emergono dal progetto urbanistico, interpretando e trascrivendo il programma di trasformazione in un sistema di progetti costituenti la strategia del PUC.
Cagliari nel 1978. L’espansione della città verso nord-ovest.
Seguendo una traiettoria che va dal progetto alla norma, il “Piano per Progetti” – parte integrante del PUC di Cagliari – incarna questo metodo. Iniziare con una ricerca morfologica ha un significato preciso perché deriva dall'aspirazione di mettere alla base del Piano urbanistico il programma di conciliazione per la città. Conciliazione con l'ambiente, conciliazione con la storia, ma anche conciliazione degli interessi che devono trovare il più possibile delle convergenze. Il progetto urbanistico è affrontato in termini di “architettura della città” e di qualità dello spazio, anticipando logiche quantitative e classificazioni urbanistiche. L’elaborazione parte dal riconoscimento dei luoghi della modificazione, passa attraverso la definizione di criteri e orientamenti progettuali, fino a individuare regole compositive per la strutturazione dello spazio urbano. Ne deriva un processo circolare e dinamico: dalla prefigurazione progettuale si ritorna al Piano, che a sua volta riorienta il progetto. Un metodo di “andata e ritorno” che consente di verificare le scelte urbanistiche attraverso scenari concreti.
Le proposte del Piano per Progetti sono raccolte nelle specifiche tavole e nelle schede dei progetti. Considerate nel loro insieme, esse esprimono la potenzialità del progetto urbano e la perseguibilità degli obiettivi strategici; nella dimensione locale, invece, definiscono le regole per l’organizzazione dello spazio. Non si tratta dunque di un insieme di norme tecniche e parametri rigidi, ma di una forma progettuale che assume la città come materia viva, da trasformare con attenzione e coerenza.
Le tavole originali della Città Nuova (a destra) e della Città Novissima (a sinistra).
Ma rimane essenziale il “riferimento al tutto”. La funzione esplorativa del progetto implica che ogni tema sia visto sempre in relazione a tutta la città, e la sua funzione è comprendere le relazioni di reciprocità tra il tutto e la parte, per proporre i principi e le regole tipomorfologiche che saranno comunque messi alla prova nel divenire della città.
Le schede del Piano per Progetti sono contenute anche nei Quaderni del Piano: Città Nuova. Progetto di conoscenza e progetto di modificazione per la città compatta e Il Piano in mostra.
Le copertine dei Quaderni del Piano.
Committente: Comune di Cagliari
Progettista incaricato del PUC: Enrico A. Corti
Piano per progetti: Salvatore Peluso
Collaboratori al progetto urbanistico: Salvatore Peluso, Andrea Casciu, Marco Cadinu, Paolo Sanjust
Geologia, geotecnica e cartografie tematiche: Fausto Pani, Roberta Sanna
Cronologia: 1995-2000